Skip to main content

Reunite

Reunite with whom, with what? After 7 weeks of solitary confinement, in which you have alternately cried cooked spilled tears and anger or smiles and good mood, yoga or running, pasta or rice, meat fish or I become a vegetarian .... reuniting is the only thing I'd like right now.
 I've always traveled farther and farther because otherwise... what taste there is to go where I can go at any time ... now, I just want to go back to my family, doze off on the rocking chair  watch the ants carry very heavy balls in very long lines. Or play tennis with her on the beach when the sun disappears behind Stromboli. Or simply wake up, go down and grab a fig from the fridge while mom prepares me coffee, yeah I can do it on my own but if she prepares it is always better. There must be a secret she doesn't want to reveal in her coffee, because it's never so tasty when I do it by myself.
I look at flights and rules and Schengen and here yes, there you cannot go, but if you are registered with AIRE we will let you pass but you must bring us a self-certification and an arancino otherwise we will block you in Rome.
I can't take any more rules; of numbers, of virologists and infectologists, of soap that peels my hands, of loneliness, I can't stand being alone anymore, I am not made to be alone for more than 2 days and for 7 weeks I have only seen my feet go farther and farther and quicker on that damned soil of the park. I don't seem to see them for years and actually I saw them in February but what does it matter? We saw each other on video, we laughed and cried, discussed and joked and yet it's not like having them here, like being there. Reuniting implies that you approach someone close, otherwise it would be said in another way. Re-uniting: come again from whoever you want, from what makes you feel that that UN of reuniting has finally found its missing puzzle piece.

Comments

Popular posts from this blog

Vendaval

  Spensieratezza, come traduci questo in francese? S-P-E-N-T-E-Z-A no, no! Spensieratezza, le dico  gesticolando come avessi delle nacchere tra le mani. Quando riesci a sorridere delle piccole cose, quando ti rendi conto della stupidità dei problemi a lavoro, assolutalente risolvibili, quando guardi fuori e, anche se ha piovuto tutto il fine settimana, è appena uscito un raggio di sole che ha colorato le facciate dei palazzi di un giallo pallido. Lègéreté, ecco. L'odore dei caminetti, non lo sentivo da un anno. Non è triste che sia finita l'estate; si apre una stagione da cioccolata calda e castagne, da film sul divano e cenette 'social distanced' tra pochi. Gruppi di nani treenni accompagnati da pazientissime maestre coperte da mascherine e giubbotti fluorescenti vagano per le vie del centro. Sono ricominciate le visite delle scuole ai musei dopo un inverno pandemico durato anche un'estate. E che purtroppo non è ancora finito, ma al quale si sovrappone la natura. 

Laura arriva in cucina, fate spazio: la volete una ricetta?

 Tutto nasce da una foto su Facebook. No, andiamo in ordine: tutto nasce da un fo...rtissimo virus che ha paralizzato il sistema mondiale chiudendo milioni di persone in casa.  E io, che in casa negli ultimi anni ci stavo solo di notte, senza far nulla mi annoio. E si annoia anche tanta altra gente incluso mio padre che ha la brillante idea di ricopiare in un Word il quaderno dei dolci della mitica  Nonna Emma per farne avere una copia anche a me a 1700 km di distanza. Tra 'spinciuni di riso', favolosi  'piparelli' e deliziosi e teneri 'gonfietti' , un anno dopo, ancora chiusa in casa come un topino in gabbia, mi sono trasformata in Ratatouille. No, non in zuppa alle verdure ma nel cuoco piu' celebre dei cartoni!  La storia continua ma intanto rimboccatevi le mani, legate i capelli e mettetevi ai fornelli: Biscotti rustici alle olive (di Laura, appassionata da sempre di biscotti e pericolosa golosa di carboidrati): Nati in un pomeriggio di inzio Marzo quando

25 Aprile, quarantena, e Resisto

Questo è il fiore del Partigiano morto per la libertà.  Di noi tutti. Il partigiano vuole essere sepolto lassù in montagna cosicché la sua morte abbia un senso. Così le genti che passeranno si ricorderanno per che cosa è morto, quel partigiano. Non dimentichiamo di celebrare la memoria di questa giornata. Chè il 25 Aprile è una data importante per gli italiani. Chè il 25 Aprile è l’opposizione a un regime. Chè il 25 Aprile è liberazione italiana. Parole semplici, forse non adatte a un blog. Ma pesanti come macigni. Per tutti, anche se oggi di tutto si fa propaganda politica, questo è un giorno molto importante. La democrazia, quella che anche a te che non canti  Bella Ciao  fa esprimere il tuo parere, e che io rispetto, nasce con il sangue dei nostri antenati. Tu che voti, tu che ti organizzi in associazioni, lo fai grazie a chi si è battuto prima di te per averne il diritto. La libertà non è un regalo, è una conquista  ( Asa Philip Randolph ). Oggi, persone che