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Quarantena: di ups e di downs


La battaglia di questa quarantena è che, non potendo litigare con nessuno, noi che viviamo da soli, siamo costantemente a confronto con noi stessi.

Prendi me... La donna strong è ritornata. Strong appunto, solo con me stessa. Mi sono improvvisata maestra di me stessa e rimproverata un sacco di volte. Ma solo per cose fatte male, mai per quelle non fatte perchè infondo... le ho fatte tutte quelle che volevo fare. Ma adesso mi sento anche molto vulnerabile (ok, mestruazioni arrivate dolorose che così mai in un giorno normale; e in un giorno normale avrei preso l’Ibuprofene invece oggi è tutto un processo mentale stile ancora una volta hai fatto male, non farti cambiare la giornata da qualcun altro...Prendo fiato và!). Molti -  sono - rozzi, semplicemente. E nel desiderio assoluto di darti un’opinione di cui a te, tra l’altro, non importa 'na m... ti possono ferire. Intediamoci, adoro chi dice quello che pensa. Ma la verità di qualcuno che vuole ferirti, e per giunta durante il confinamento,  non è verità. E’ un giudizio gettato lì senza essere nè franco nè costruttivo. E allora, perchè non risparmi fiato?

Momenti di serena solitudine

Per fortuna durante questa quarantena sembra che circoli una sorta di empatia tra me e alcuni cari amici. Come un filo che ci tiene uniti nonostante non possiamo vederci e uscire come prima. Nonostante ognuno abbia una vita diversa. Nonostante le distanze. Ogni singola volta che la malinconia ha preso il sopravvento in questi ultimi 43 GIORNI (sí, sono già 43) di quasi-isolamento qualcuno dei miei amici stretti puf! Mi ha chiamato. E non mi ha dato il tempo di cadere nelle cose tristi di questo strano periodo. Gli amici, queste perle, le mie carezze in un momento di social distancing che a me non si addice affatto. Possiamo sperare di uscire da questo periodo un pò più cresciuti?
Eravamo 4 amici al bar, magari!

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